mercoledì 19 settembre 2012

DUBROVNIK

Dubrovnik, è una città bellissima, non esistono mezzi termini per descrivere il fascino emanato da questa piccola perla della Croazia visitata ogni anno da centinaia di migliaia di turisti. Sviluppatasi con insolita fierezza e indipendenza nel corso della storia, quella che è stata ed è ancora in italiano l'antica Ragusa, è diventata senza sorprese, parte del Patrimonio dell'Umanità come sito preservato dall'UNESCO.



Artisti, intellettuali ed esperti viaggiatori ne hanno decantato nel tempo la bellezza e la particolare atmosfera. Lord Byron, tra i tanti, la definì la “perla dell'Adriatico”, mentre George Bernad Shaw si chiedeva se il paradiso mai potesse assomigliare a questo incantevole luogo, a metà strada tra la terra e il mare.







Famosa per le antiche mura che la circondano, Dubrovnik è la città più a sud della Croazia, protetta dal forte vento di bora dal monte Srd e dallo scirocco dall'isola di Lokrum. Il contesto naturalistico che la circonda è un'attrattiva a se: mare cristallino, spiagge dorate, coste panoramiche, piccole isole, parchi nazionali (come quello di Mljet). Il suo territorio è


ricoperto da una rigogliosa vegetazione mediterranea, numerosi giardini e arboreti, colture di limoni e aranci, piante tropicali e subtropicali, qui portate nei secoli dai marinai e dai mercanti di ritorno dai lontani viaggi dei mari d'Oriente. Sembra quasi che la città sia nata per raccontare la storia del mare Adriatico e delle località che su esso si affacciano, e in effetti tra tutte le altre città croate questa è la più fiera rappresentante del passato del suo Paese. Non c'è da stupirsi se è diventata una fermata obbligata delle maggiori navi crociera che solcano il Mediterraneo.

Dubrovnik nasce come un insediamento romano. Dal Medioevo in poi divenne preda ambita di potenti città come Venezia e imperi come quello Ottomano, che riconoscevano il valore strategico della sua posizione sul mare. Ma la 'libertà' è sempre stato il valore più alto insito nella mente dei suoi cittadini, la cui sete di indipendenza ha ripetutamente trionfato sui piani d'azioni dello straniero. Solo il terremoto del 1667 fermò per un attimo il percorso storico della città, che tuttavia venne subito dopo ricostruita in stile barocco.





Costruite in più riprese, ampliate, rafforzate nei secoli, le mura sono la caratteristica principale di Dubrovnik. Circondano tutta la città vecchia incluso il porto - sono lunghe 1940 metri, completamente percorribili a piedi e, in alcuni, punti sono alte fino a 25 metri. Le mura rivolte alla terraferma hanno ampiezza di 4 e 6 metri e sono protette da un'aggiunta di mura, mentre quelle verso il mare sono più sottili - 1.5/3 metri. Lungo tutto il perimetro si trovano 15 torri difensive costruite nel XIV secolo. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) vennero rinforzate le fortezze rivolte all'entroterra e costruite nuove fortificazioni e bastioni nella parte anteriore - raggiungendo l'ampiezza definitiva con le ristrutturazioni del XVI secolo.




Dubrovnik è chiaramente un luogo come pochi, speciale e romantica. Immaginatevi camminare al tramonto per le sue piccole strade acciottolate, tra gli edifici rinascimentali e barocchi... provate ora a volgere lo sguardo verso l'aperto orizzonte del mare, immersi nella calda luce del sole dell'Adriatico. Sono questi momenti difficili da dimenticare. I monumenti, le caffetterie e i negozi più curiosi li troviamo rivolti verso la pedonale via Placa Stradun (via centrale della città e luogo in cui il centro storico prende vita): qui troviamo anche diverse chiese e monasteri e anche musei, tutti con le mura ornate di pietra finemente intagliata, lavoro prezioso della tradizione artistica degli artigiani locali. Oltre, verso il mare, troviamo un paesaggio incredibilmente bello, fatto di spiagge e un mare disseminato di isole di un verde lussureggiante.

Nonostante le forti pretese dei serbi durante la Guerra dei Balcani, le cui bombe causarono molte vittime e non risparmiarono neppure il centro storico, Dubrovnik appare oggi straordinariamente intatta. In effetti, solo la tonalità rossa delle tegole delle abitazioni ci rimandano a quei giorni violenti: un colore più chiaro indica la posizione colpita dai mortai prima del rinnovo dell'intero tetto.

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